Luogo cult del Natale in Campania è sicuramente San Gregorio Armeno, la via dei presepi di Napoli, ma questo finir di anno mi sono lasciata trascinare da una nuova moda, andare a Salerno per le luci d'artista.
E' questa una nuova tradizione, con all'attivo solo 6 anni.
Napoli è la calamita della Campania, ha natura molto diversa dalle città del nord, piccoli centri silenziosi e puliti, dove tutti si conoscono. Napoli è il centro del mondo per i campani, c'è un'amore viscerale. Cosa si fa sabato sera? Si va a Napoli a mangiare una pizza!, e dove? Starita? Trianon? da Michele?, o meglio l'etnico a piazza Nazionale?
Eppure questo natale Napoli è più vuota del solito, mentre andare a Salerno è diventato quasi impossibile.
Parti alle 4 del pomeriggio quando ancora non ha fatto buio per vedere le luci d'artista, e ti senti furbo, sei orgoglioso di te. "Non incontrerò nessuno per strada."
Poi arrivi sulla Salerno Reggio Calabria e pensi: va be un po di traffico ci sta, ci sono i lavori in corso, a tratti è ancora a due corsie ...
poi ancora non arrivi a Vietri sul mare e si vede una fila infinita. Dopo un'oretta riesci a superare i 3 km che ti separano dalla tangenziale di Salerno, quando un'auto della polizia blocca l'uscita per il centro e sei costretto a proseguire sull'autostrada per ritrovarti in quartieri periferici affollatissimi e per di più con le luci decorative che erano anche sotto casa tua. MA il bello inizia ora: LA RESSA PER IL PARCHEGGIO!!.
Sembra di essere in uno di quei filmoni targati usa sul safari, la caccia grossa: tutti gli automobilisti girano in tondo, poi si guardano in cagnesco quando all'improvviso un uomo solitario inizia a girare nel parcheggio, tutti con massima accortezza iniziano a seguirlo, prima con gli occhi, poi con le macchine. L'uomo si guarda in giro, sente di essere fatto oggetto di occhi lusinghieri, si avvicina alla fila di macchine parcheggiate a sinistra, poi a quella di destra. Gode nell'incertezza dei suoi avversari. Poi si ferma.
Lì si scatena l'inferno, tutti che corrono -l'ho visto prima io!!!!-io lo stavo seguendo da lontano!!!.
Dopo un'altra oretta e mezza nella più fortunata delle ipotesi avete trovato un parcheggio, ma vi accorgete che nonostante lo sforzo, questo parcheggio si trova dall'altro lato della città rispetto al centro dove sono le famose luci d'artista. Quindi vi incamminate, non sapete bene dove...seguite la massa di carrozzini, coppiette avanti negli anni, giovani anche loro a caccia come gli automobilisti.
Ed ecco la strada diventa più chiara e luminosa, ed aumenta anche inesorabilmente il numero di persone, siete sul corso principale di Salerno. Alzate la testa al cielo e vedete sfere luminose, stelle cadenti, manti stellati che vi conducono al grande albero di natale candido e luminoso, con a tratti sprizzi di rosso.
Ora la strada si restringe e dovete scivolare tra la folla come in un ventre, sgusciare, cercare le stradine meno popolose e ancora una volta fermarvi a guardare in alto: fiori. foglie, segni zodiacali, un drago luminoso, e poi il giardino coi folletti, gli animaletti, il tunnel luminoso.
E cosa fare se non una bella fotografia per ricordare tutto?.
Siete ossessionati dalle fotografie, bisogna farle per non dimenticare niente, per non perdersi un'emozione. Foto delle luci, foto di voi e le luci, foto delle luci di voi e degli amici, foto degli sconosciuti.... e poi anche gli altri a fare foto. I flash non si distinguono dal lampeggiare delle luminarie. E poi ci sono gli animali top, c'è la coda per farsi la foto con loro, come allo zoo: c'è l'orso polare, c'è il cigno e il pavone, lo scoiattolo e la lumaca. C'è n'è per tutti!!!.
Tra la gente e le luminarie spuntano banchetti dove si vende qualsiasi cosa, primariamente cose da mangiare: si sa, cioè uno si fa una sfacchinata a camminare e poi non mangia niente?. Caldarrosto, creps, pescetti fritti, patatine fritte, sfogliatelle calde, graffe, cioccolata, tutta roba leggera diciamo.
Quando avete scattato abbastanza fotografie da convincere parenti e amici che ci siete stati veramente e riempito abbastanza la pancia, si torna indietro, sperando di ricordare dove avete lasciato la macchina e che sia ancora lì.
Tornati a casa si fa il confronto con chi c'è stato, sul se si sono persi dei luoghi topici visti nelle fotografie degli altri, se si sono trascurati angolini luminosi del paese delle meraviglie.
La cosa che resta , oltre le foto, è la sensazione di aver partecipato ad un concerto metal, dove tutti si spingono e si strattonano, la musica è tanto alta da farvi perdere il senso dell'orientamento e cadere in una nuvola ovattata, di luci stratosferiche che girano come in un lunapark. Un grande circo umano, fatto da uomini per altri uomini, tanti troppi altri uomini.
domenica 30 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
Compagni di Viaggio
E' sempre bello viaggiare, e spesso l'importante non è il luogo. In questo post parlerò dei compagni di viaggio.
Si sprecano le ovvietà rispetto al fatto che la vita è come un viaggio, un'eterna corsa verso non si sa dove su un pullman senza freni. Da bambino non hai tempo per giocare perchè devi studiare, e pensi: " va be migliorerà quando sarò grande", poi cresci e ti accorgi che va sempre peggio. Inizi a correre, e poi a correre più veloce, ma un masso ti è sempre alle calcagna, proprio lì che ti insegue e non riesci a porre tra te e lui più spazio di quanto non ce ne sia sempre stato. Sei sempre più stanco e le tecnologie che dovrebbero aiutarti fanno aumentare il peso del masso che ti insegue. Pensavi di essere tornato a casa e poter riposare? Povero illuso, ora coi telefonini, tablet, pc, il lavoro ti insegue ovunque. Sei solo, maledettamente solo.
Poi ti accorgi che non sei solo tu a correre, intorno a te ci sono altre persone che corrono e che sono inseguite da massi molto più grandi dei tuoi. C'è chi si lamenta anche se sembra passeggiare allegramente e non correre, e c'è chi seppur completamente zuppo di sudore non lascia trasparire alcun dolore. Ti accorgi di non essere più solo.
Allora cerchi qualcuno, qualcuno che abbia un masso simile al tuo, come si dice: mal comune mezzo gaudio. Lo trovi, e inizi a parlarci, e ti accorgi che il masso che ti insegue rallenta. Vedi meglio ciò che ti circonda, apprezzi la brezza che ti scompiglia i capelli, e senza accorgertene stai camminando. Ti confidi e il male sembra sparire. Ma questo solo perchè hai trovato una persona col tuo stesso masso, una persona che capisce le tue ansie, le tue paure. E d'improvviso ti accorgi che il tuo compagni di viaggio si è allontanato da te, non riesci più a distinguerlo nella massa di gente che corre. Sei di nuovo triste, triste finchè non incontri un nuovo compagno di viaggio. Ma se non ti guardi attorno come farai a riconoscerlo?.
Non lasciarlo passare, perchè anche tu puoi rallentare la sua corsa.
Si sprecano le ovvietà rispetto al fatto che la vita è come un viaggio, un'eterna corsa verso non si sa dove su un pullman senza freni. Da bambino non hai tempo per giocare perchè devi studiare, e pensi: " va be migliorerà quando sarò grande", poi cresci e ti accorgi che va sempre peggio. Inizi a correre, e poi a correre più veloce, ma un masso ti è sempre alle calcagna, proprio lì che ti insegue e non riesci a porre tra te e lui più spazio di quanto non ce ne sia sempre stato. Sei sempre più stanco e le tecnologie che dovrebbero aiutarti fanno aumentare il peso del masso che ti insegue. Pensavi di essere tornato a casa e poter riposare? Povero illuso, ora coi telefonini, tablet, pc, il lavoro ti insegue ovunque. Sei solo, maledettamente solo.
Poi ti accorgi che non sei solo tu a correre, intorno a te ci sono altre persone che corrono e che sono inseguite da massi molto più grandi dei tuoi. C'è chi si lamenta anche se sembra passeggiare allegramente e non correre, e c'è chi seppur completamente zuppo di sudore non lascia trasparire alcun dolore. Ti accorgi di non essere più solo.
Allora cerchi qualcuno, qualcuno che abbia un masso simile al tuo, come si dice: mal comune mezzo gaudio. Lo trovi, e inizi a parlarci, e ti accorgi che il masso che ti insegue rallenta. Vedi meglio ciò che ti circonda, apprezzi la brezza che ti scompiglia i capelli, e senza accorgertene stai camminando. Ti confidi e il male sembra sparire. Ma questo solo perchè hai trovato una persona col tuo stesso masso, una persona che capisce le tue ansie, le tue paure. E d'improvviso ti accorgi che il tuo compagni di viaggio si è allontanato da te, non riesci più a distinguerlo nella massa di gente che corre. Sei di nuovo triste, triste finchè non incontri un nuovo compagno di viaggio. Ma se non ti guardi attorno come farai a riconoscerlo?.
Non lasciarlo passare, perchè anche tu puoi rallentare la sua corsa.
Iscriviti a:
Post (Atom)